8 Dicembre, 2020 in Aggiornamenti

CHIUSURA DELLA FALLA SUL FIUME PANARO – MODENA, 8 Dicembre 2020.

La voragine che ha provocato l’alluvione di domenica 6 Dicembre è stata chiusa in tempi record posizionando pesanti massi. Si torna a parlare di nutrie e istrici come possibile causa.

Nessuno si sbilancia, ma è evidente che si è trattato di una rottura del tutto anomala, in un tratto in cui l’argine teneva la parte destra del corso del fiume in una golena; mentre la parte sinistra, quella sottoposta alla corrente e alla piena, ha retto. È presto per pronunciarsi, ma è evidente che il cedimento ha avuto origine non da cause visibili, ma da cavità sotterranee provocate molto probabilmente dal lavorìo della fauna fluviale.

Intanto la Confederazione italiana agricoltori dell’Emilia-Romagna oltre a fare una prima conta dei danni (“si parla di alcune centinaia di milioni di euro imputabili alle produzioni e ai mezzi agricoli sommersi dall’acqua”) punta il dito contro chi si deve occupare della prevenzione e della cura dei fiumi: “Prevenire – spiega il presidente Cristiano Fini – significa consentire all’acqua un deflusso regolare durante le piene, senza ostacoli e soprattutto evitando con ogni mezzo i rischi di rotture degli argini. Ora è troppo presto per stabilire la causa, ma vanno eliminati i pericoli legati alle tane di animali come volpi, istrici e soprattutto nutrie”